About
Courtesy Photo by Lara Cetti
Sono nato a Roma nel 1967.
Il design è entrato presto nella mia vita come istinto progettuale, rivelandosi nel modo più diretto come desiderio di realizzare oggetti amati e accurati. La pratica del restauro e gli studi in sociologia mi hanno portato, più avanti, a vedere nel mestiere di progettista il faber delle relazioni tra l’uomo, le cose e il mondo.
Vivo il design come un’alchimia di natura e hi-tech. Pratico la forma non come invenzione estetica, ma come l’esito di un processo che si misura con i vincoli della materia e li spinge oltre.
Progetto con i materiali lasciando che siano loro a guidare il segno. Ne seguo le direzioni implicite per svelare quelle nuove, ancora da scrivere. In questo percorso, i know-how delle aziende con cui lavoro diventano un mezzo e un confine da esplorare e dilatare il più possibile. Non progetto per rispondere a un bisogno codificato. Parto da elementi comuni per reinventare gesti, rituali, relazioni con le cose e lo spazio. Di ogni oggetto curo l’intero design, dalla progettazione alla comunicazione.
L’art direction è l’estensione naturale del mio lavoro. Progetto l’identità visiva delle aziende, curo gli allestimenti destinati a fiere, mostre ed eventi valorizzandoli come occasioni strategiche di incontro tra un brand e il suo pubblico.
Awards
2022
2021
2018
2014
2003
Community
Credo nel design come comunità e strumento di crescita condivisa. Per questo sono attivo nel mondo dell’associazionismo che rappresenta la cultura del progetto. Aderisco dal 2008 all’ADI, di cui ho presieduto la delegazione del Lazio dal 2015 al 2017, e all’associazione In Forma Azione, che ho guidato dal 2001 al 2004.
Docenze
Da tempo insegno design industriale agli allievi dello IED, della Sapienza Università di Roma e della AANT cui mi impegno a trasmettere non soltanto gli strumenti progettuali, ma anche i valori di una professione e di una cultura che, sono fermamente convinto, può cambiare il mondo, a patto di saperglielo chiedere.
Dicono di me
Sono nato a Roma nel 1967.
Il design è entrato presto nella mia vita come istinto progettuale, rivelandosi nel modo più diretto come desiderio di realizzare oggetti amati e accurati. La pratica del restauro e gli studi in sociologia mi hanno portato, più avanti, a vedere nel mestiere di progettista il faber delle relazioni tra l’uomo, le cose e il mondo.
Vivo il design come un’alchimia di natura e hi-tech. Pratico la forma non come invenzione estetica, ma come l’esito di un processo che si misura con i vincoli della materia e li spinge oltre.
Progetto con i materiali lasciando che siano loro a guidare il segno. Ne seguo le direzioni implicite per svelare quelle nuove, ancora da scrivere. In questo percorso, i know-how delle aziende con cui lavoro diventano un mezzo e un confine da esplorare e dilatare il più possibile. Non progetto per rispondere a un bisogno codificato. Parto da elementi comuni per reinventare gesti, rituali, relazioni con le cose e lo spazio. Di ogni oggetto curo l'intero design, dalla progettazione alla comunicazione.
L’art direction è l’estensione naturale del mio lavoro. Progetto l’identità visiva delle aziende, curo gli allestimenti destinati a fiere, mostre ed eventi valorizzandoli come occasioni strategiche di incontro tra un brand e il suo pubblico.
Community
Credo nel design come comunità e strumento di crescita condivisa. Per questo sono attivo nel mondo dell’associazionismo che rappresenta la cultura del progetto. Aderisco dal 2008 all’ADI, di cui ho presieduto la delegazione del Lazio dal 2015 al 2017, e all’associazione In Forma Azione, che ho guidato dal 2001 al 2004.
Docenze
Da tempo insegno design industriale agli allievi dello IED, della Sapienza Università di Roma e della AANT cui mi impegno a trasmettere non soltanto gli strumenti progettuali, ma anche i valori di una professione e di una cultura che, sono fermamente convinto, può cambiare il mondo, a patto di saperglielo chiedere.
Dicono di me
“Paolo D’Arrigo non osserva la realtà: la ascolta, per scoprirne il valore, interpretarla e tradurla in progetto ” | Paola Carimati
“Nel design di Paolo D’Arrigo il metodo e l’approccio progettuale vincono sulla forma” | Domitilla Dardi
“Con Paolo D’Arrigo, la percezione è che davvero tutto in natura possa diventare design ” | Paolo Casicci
“Nel design di Paolo D’Arrigo vedo la vibrazione impercettibile che si coglie guardando a lungo una goccia d’acqua ” | Federico Pietranera
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